Palancà d’la Tura (Palancate della Torre) - Civago
Segnalo volutamente in cima alla lista questo magico ed isolato posto, facente parte dell'appennino Reggiano, ai piedi del Prado, abbastanza vicino alla zona della famosissima Pietra di Bismantova.

Vista aerea della maestosa parete delle bastionate della torre.

Questa stranezza geologica mi ha fatto innamorare fin dal primo momento in cui ci sono stato! 
Si tratta di una serie di placche di arenaria macigno che spiccano verticalmente creando una sorta di gigantesca vela che divide il paesaggio lungo il letto del torrente Dolo.
Questo torrente origina dalle pendici del Prado, e si dirige verso Nord fino ad immettersi nel fiume Secchia. Lungo questo torrente appenninico si creano affascinanti scenari con tantissime particolarità interessanti. 
Questa Palancata prende il nome dalla Torre dell'Amorotto, una rovina presente sul bordo della strada, sulla cima della bastionata. 
Questo ambiente è stato valorizzato in termini di avventure soltanto di recente, è enorme il potenziale che queste rocce potranno offrire anche in futuro.
La roccia è secondo la mia modesta opinione una delle migliori arenarie macigno che abbia mai toccato, una roccia che non ha nulla da invidiare alle più famose località arrampicatorie emiliane.
A livello pratico, attualmente, questa parete dispone di due falesie, di cui una in particolare è davvero bella, una via Ferrata ed una scelta di vie lunghe sportive e non solo.
Una volta entrati dentro il canyon ci troveremo in un luogo dove sarà impossibile notare artefatti umani (a parte gli ancoraggi), un livello di isolamento e solitudine tale da permetterci di staccare la spina per una giornata intera. Inoltre il campo telefonico è quasi del tutto assente (ad eccezione di Vodafone mi segnalano). L'unico suono che sentirai sarà il fruscio del Dolo. Innalzandoti, arrampicando, dopo dieci metri ti ritroverai in una bolla in cui farai anche fatica a comunicare a chi ti fa sicura.
Per entrare dentro la gola è sufficiente cercare le indicazioni per la Torre dell'Amorotto, e seguire il sentiero che porta alla base della Ferrata. Parcheggiare in una delle piazzole presenti prima o dopo la galleria.
Opportunità:
Falesia di Civago
Relazione ufficiale - Falesia realizzata dal gruppo di Guide Alpine WB. 
Una falesia formata da una parte principale con 15 vie molto lunghe (fino a 35 metri) che percorrono la grande placconata sfruttando fessure, diedri e passaggi completamente naturali. Questa sezione offre difficoltà dal 4c al 6c+.
In basso, a sinistra, è presente una placca alta fino a 20 metri con gradi decisamente più duri, con una roccia molto simile al granito, ricca di passaggi atletici ed emozionanti.
In questa placca le difficoltà vanno dal 6c ad oltre il 7c+.
La chiodatura è conforme al grado che si percorre, senza runout eccessivi, ma con una giusta distanza per delle vie molto lunghe.
Difficoltà: dal 4c al 7c+ 💪
Lunghezza vie: da 10m a 35m (Corda da 70m)📏
Roccia: Arenaria Macigno ottimo grip🪨
Spittatura: Normale, né lunga né corta 🔩
Soste: Quasi tutte con moschettone, alcune con anello ⚓
Esposizione: Sud (ma siamo in una gola, sole fino alle 17) 🧭

Note:
Il rientro può essere effettuato anche percorrendo la Ferrata o addirittura con la Via della spada o delle cuspidi, per la ferrata ci vogliono da 30 minuti ad 1 ora.
Nella gola non c'è campo!
Anche se d'estate è molto caldo al sole, il torrente dal quale si fa sicura è davvero limpido, consigliatissimo farci il bagno!

Relazione approssimativa e vista dall'alto (Drone)

Via della spada
Un'interessante via sportiva di 6 tiri che parte dalla falesia di Civago (Primi due tiri in comune con due tiri della falesia), per poi addentrarsi nella parte più selvaggia di tutta la placconata, cercando il meglio della roccia, in una linea più dritta possibile!
Difficoltà: 5c+ obbligatorio, max 6b 💪
Sviluppo via: 115m (6L)📏
Roccia: Arenaria Macigno ottimo grip🪨
Protezione: A Spit, nei passaggi difficili S1, altrimenti S2 🔩
Materiale:
Dotazione normale da via lunga sportiva, 14 rinvii, friends non necessari ma se necessario, si trovano molte fessure
Alcune soste sono da allestire, portare cordini/fettucce per farlo.
Mezze corde da 50, oppure una corda da falesia. In estate portare tanta acqua!
Esposizione: Sud🧭
Avvicinamento: Quello della ferrata El Barranco del Dolo.
Ritorno: Una volta giunti in cima ci si troverà in prossimità del termine della ferrata, seguire il sentiero che riporta in pochi minuti alla strada.

Note:
Il fiume camuffa molto i suoni, ed inoltre certe spanciate tra un tiro e l'altro possono impedire la comunicazione tra i compagni, potrebbero essere utili delle radio.
Gli ultimi due tiri possono essere concatenati, la sosta tra i due è stata messa per mantenere il contatto visivo tra chi arrampica e chi fa sicura.
Il tiro chiave è il penultimo, ovvero L5 (l'ultimo, se concatenato). Il passaggio chiave sarebbe nell'uscita un po' strapiombante, tuttavia ho trovato più difficile i passaggi di placca liscia poco prima.
Tornati alla macchina, se cercate un posto in cui mangiare (pranzo o cena), consigliamo la Pizzeria La Pioppa a Villa Minozzo🍕🍻
Via delle cuspidi
Una via di 8 tiri dal sapore esplorativo, i primi due tiri sono in comune con la via della Spada, e poi si devia leggermente a SX per proseguire lungo le cuspidi.
Nel corso della via si incontreranno diverse varianti, che sono descritte bene nella relazione di NikoBeta! A differenza della via della spada le difficoltà sono più contenute (5c massimo), data la presenza di numerosi traversi, lo sviluppo è più elevato.
Percorrendo il terzo tiro, in realtà sarà presente una sosta intermedia per separarlo dal successivo traversino altrimenti non osservabile da chi fa sicura, i tiri così diventano 9!
Tra alcuni tiri non mancherà l'occasione per ravanare tra arbusti verticali, condizione che è tipica delle vie lunghe in Appennino e che può piacere oppure no! 
In particolare, il 5° tiro è un "traversone" dove alcuni amici si sono persi, suggerisco di seguire la corda rossa per raggiungere l'inizio del sesto! Nel corso di questo trasferimento, si incontra una variante "Fantastica Fessura" di grado superiore, che punta dritto verso l'alto, la nostra via invece continua il traverso per poi scendere seguendo la corda rossa. 
Gli ultimi due tiri scalano le due cuspidi da cui prende il nome la via, due grosse lame di arenaria con difficoltà tra il 5b e il 5c. Teoricamente la sosta finale sarebbe appesa sulla cuspide, tuttavia sarà evidente che tale sosta risulterà un po' forzata siccome ci troveremo letteralmente all'arrivo della via Ferrata. Noi abbiamo fatto sosta su un fittone della ferrata stessa, anche se molto scomodo, tuttavia è possibile allestire una sosta Trad con un'ampia scelta di fessure (friends BD 1 e 2)
Difficoltà: max 5c 💪
Sviluppo via: 180m (8L)📏
Roccia: Arenaria Macigno ottimo grip🪨
Protezione: A Spit, nei passaggi difficili S1, altrimenti S2 🔩
Materiale:
Dotazione normale da via lunga sportiva, 14 rinvii, friends facoltativi (o utilizzabili per l'ultima sosta)
Alcune soste sono da allestire, portare cordini/fettucce per farlo.
Mezze corde da 50, oppure una corda da falesia. In estate portare tanta acqua!
Esposizione: Sud🧭
Avvicinamento: Quello della ferrata El Barranco del Dolo.
Ritorno: Una volta giunti in cima ci si troverà sul termine della ferrata, seguire il sentiero che riporta in pochi minuti alla strada.

Note:
Il fiume camuffa molto i suoni, ed inoltre certe spanciate tra un tiro e l'altro possono impedire la comunicazione tra i compagni, potrebbero essere utili delle radio.
Gli ultimi due tiri possono essere concatenati, la sosta tra i due è stata messa per mantenere il contatto visivo tra chi arrampica e chi fa sicura.
Tornati alla macchina, se cercate un posto in cui mangiare (pranzo o cena), consigliamo la Pizzeria La Pioppa a Villa Minozzo🍕🍻
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