Quarta Tappa - Road trip to Alesund
Nell'unica giornata uggiosa, abbiamo deciso di dirigerci verso Nord, fino alla bellissima città di Ålesund. Dopo un buon pranzo siamo poi tornati a Sud, per accamparci in una splendida, rilassante spiaggia dalle parti di Lote (Nordfiordeid)
L’unica giornata davvero uggiosa del nostro viaggio norvegese è iniziata sotto un cielo grigio e carico di pioggia. Ma invece di scoraggiarci, abbiamo deciso di approfittarne per cambiare scenario: ci saremmo spinti a nord, fino alla splendida città di Ålesund. La luce soffusa e l’umidità nell’aria sembravano quasi volerci guidare verso un paesaggio diverso, fatto di città costiere e scorci marini.
La notte precedente avevamo dormito in tenda vicino al lago Oppstrynsvatnet, a pochi chilometri a sud del celebre Geirangerfjord. Questo lago glaciale è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo: acque color giada che riflettono montagne ancora innevate a fine aprile, una quiete quasi irreale e un silenzio che sa di nord. Lo specchio d’acqua era così calmo che le montagne sembravano sdoppiarsi, creando un doppio paesaggio, sopra e sotto la linea dell’acqua. A Oppstryn il tempo si dilata e ogni sguardo è un invito alla contemplazione.
Avremmo voluto proseguire attraverso la strada che porta al passo di Dalsnibba, uno dei più alti punti panoramici d’Europa raggiungibili in auto. Da lì, in condizioni ideali, si può osservare il Geirangerfjord dall’alto, incastonato come un gioiello tra le montagne. Ma la strada era ancora chiusa per neve: il lungo inverno norvegese si faceva ancora sentire.
Abbiamo quindi ripiegato su un itinerario alternativo, che ci ha regalato una delle sorprese più belle del viaggio. Abbiamo guidato lungo un ampio anello che ci avrebbe portati fino ad Ålesund. Attraversando Grodås e prendendo la strada 60, ci siamo diretti verso Stranda. Ed è stato proprio prima di raggiungerla che, tra una curva e l’altra, si è aperta davanti a noi una visuale improvvisa e mozzafiato sul Geirangerfjord.
Anche se da lontano, quel primo incontro con Geiranger è stato potente. Il fiordo si allungava silenzioso sotto di noi, avvolto in una foschia leggera, con cascate che scendevano dai fianchi delle montagne come fili lucenti. Vederlo da quella distanza, incorniciato da nuvole e da pareti verticali color granito, dava un senso di maestosità e rispetto. Era come guardare una creatura millenaria che dorme, serena e immensa.A Stranda abbiamo preso un traghetto che ci ha portati sull’altro lato del fiordo, seguendo la Ålesundsvegen. Il paesaggio, sempre più marittimo, ha cominciato a cambiare: le montagne si ammorbidivano, le case si facevano più fitte, e l’aria profumava di salsedine.
Quando siamo arrivati ad Ålesund, la città ci ha accolti con i suoi edifici Art Nouveau, le torrette e i tetti appuntiti, come una piccola Praga norvegese che guarda l’oceano.
Non poteva mancare una salita al belvedere di Aksla, la montagnetta che domina la città: una scalinata panoramica ci ha condotti fin lassù, e nonostante il cielo grigio la vista era spettacolare. L’intero arcipelago si apriva sotto di noi, con isole che sembravano galleggiare e onde che si infrangevano appena contro le coste. Ålesund, anche con la pioggia, è una città che sa essere elegante e accogliente.
Dopo un pranzo caldo in centro, abbiamo rimesso in moto la nostra BMW elettrica e ci siamo diretti nuovamente verso sud, seguendo un percorso costiero-panoramico davvero memorabile.
Abbiamo attraversato Festøya e proseguito fino a Ørsta, da dove abbiamo imbarcato l’auto per un breve tragitto in traghetto verso Folkestad. Da lì, la strada 651 si è rivelata una delle tratte più emozionanti di tutto il viaggio. Una strada stretta, solitaria, circondata da natura selvaggia: rocce scolpite dal ghiaccio, cascate impetuose, e laghi che apparivano come gemme nascoste. Tra Straumshamn e il fiabesco Bjørkedalsvatnet, abbiamo guidato immersi in un mondo fatto di vento, nebbia e verde intenso. Sembrava di essere in un film nordico: ogni curva nascondeva un nuovo paesaggio, ogni discesa un piccolo specchio d’acqua o una baita isolata.
Arrivati infine a Nordfjordeid, piccolo centro abitato affacciato sul fiordo, abbiamo deviato ancora una volta verso Lote. Poco prima di arrivare al villaggio, ci siamo fermati per la notte presso Aarskog Vika Camping, un campeggio semplice ma meravigliosamente posizionato sulla riva del fiordo. L’atmosfera era di quelle che ti riconciliano con il mondo: l’aria fresca, il suono dell’acqua che lambisce la riva, il silenzio rotto solo dal richiamo dei gabbiani e dalle leggere raffiche di vento.
Quella sera, dopo una giornata lunga ma ricchissima, ci siamo seduti sulle sdraio del campeggio, guardando le ultime luci spegnersi dietro le montagne. La pioggia era cessata e il cielo, seppur ancora velato, lasciava intravedere uno spiraglio di luce dorata.
È stata la giornata più "urbana" del viaggio, ma anche una delle più sorprendenti. E come spesso accade in Norvegia, è bastato spostarsi di pochi chilometri per passare dal cuore di una città vibrante a una spiaggia deserta, sotto lo sguardo silenzioso delle montagne.

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