Incomincio ora a raccontarvi dell'intenso viaggio che io e @muzzimartina abbiamo appena concluso, alla scoperta delle parti più remote dell'Islanda. Abbiamo percorso in tre giorni di cammino oltre 82km. Un trekking che ci ha mostrato una grande varietà di paesaggi tutti differenti tra loro, tanto da farci percepire di aver camminato per una settimana intera. 🇮🇸
Laugavegur Trail + Fimmvörðuháls (Da Landmannalaugar a Skógar passando per Þórsmörk)
Laugavegur Trail + Fimmvörðuháls (Da Landmannalaugar a Skógar passando per Þórsmörk)
⬆️Dislivello in salita: 3.386 m
⬇️ Dislivello in discesa: 3.957 m
➡️Distanza: 86,9 km
📆 Tappe: 4 giorni (3 di cammino + 1 di riposo)
⌚Tempo (in movimento): 21:54:53
🔽Altitudine minima: 25 m
🔝Altitudine Massima: 1.064 m
Tutto é cominciato con un volo diretto che dall'oscurità delle 21.30 ci ha fatto ritrovare tra nuvole rosse di un bellissimo tramonto all'1.50 di notte, in Islanda ✈️
Il giorno dopo, tramite un pullman di almeno 20 anni di onorato servizio ed un simpatico vecchietto che apriva e chiudeva ripetutamente il tettuccio (per fare entrare meno polvere possibile) siamo arrivati in un posto davvero magico: Landmannalaugar. ⛰️
In islandese sembrerebbe che significhi "Piscine nazionali" (almeno da Translate), ed in effetti c'è una grande pozza naturale di acqua a 50°C, dove ovviamente abbiamo fatto il bagno 🛁
Come location di partenza é un gran bel posto, un campeggio pieno di escursionisti pronti ad intraprendere il cammino, montagne color verde, altre color oro, e tanta, tantissima lava pietrificata. 🌋
Prima di dormire oltre a spendere 12€ a testa per due lattine di birra siamo andati a vedere il panorama salendo su una montagnetta 🥰
Ah e a cena abbiamo incontrato il grande @luca_castagnaro il quale ha avuto decisamente la sfiga di condividere praticamente tutto il trekking con noi 🤣
Il giorno dopo avevamo già in mente di raggiungere Alftavatn, dopo circa 23km e 1000m d+.
Il giorno dopo, tramite un pullman di almeno 20 anni di onorato servizio ed un simpatico vecchietto che apriva e chiudeva ripetutamente il tettuccio (per fare entrare meno polvere possibile) siamo arrivati in un posto davvero magico: Landmannalaugar. ⛰️
In islandese sembrerebbe che significhi "Piscine nazionali" (almeno da Translate), ed in effetti c'è una grande pozza naturale di acqua a 50°C, dove ovviamente abbiamo fatto il bagno 🛁
Come location di partenza é un gran bel posto, un campeggio pieno di escursionisti pronti ad intraprendere il cammino, montagne color verde, altre color oro, e tanta, tantissima lava pietrificata. 🌋
Prima di dormire oltre a spendere 12€ a testa per due lattine di birra siamo andati a vedere il panorama salendo su una montagnetta 🥰
Ah e a cena abbiamo incontrato il grande @luca_castagnaro il quale ha avuto decisamente la sfiga di condividere praticamente tutto il trekking con noi 🤣
Il giorno dopo avevamo già in mente di raggiungere Alftavatn, dopo circa 23km e 1000m d+.
Secondo giorno: Si parte! 🥾🥾
Al nostro risveglio il feeling che ci aspettavamo: lo zaino era assai pesante sulla nostra schiena! Ma dopotutto é normale, ed il primo giorno é abbastanza facile in quanto si é riposati e ci si porta dietro un sacco di energia 💪
Partiamo attraversando verso Sud un importante distesa lavica, una delle tante in Islanda, ma ancora non ci siamo passati all'interno. É un'area protetta perché dove ci sono terre laviche solitamente cresce un muschio davvero raro. Poco dopo iniziamo a salire di quota, con conseguente vista sull'intera distesa lavica e anche sulla valle del Landmannalaugar 🤩
Dopo un paio di centinaia di metri di dislivello, ecco che compaiono le "montagne gialle", o almeno io le ho chiamate così. Sono delle iconiche montagne con curve smussate ed armoniose color sabbia, ma con tanti piccoli nevai che contrastano in maniera favolosa 👏
A questo punto, dopo essere salito ancora un po', lo scenario é di nuovo cambiato...
Questa volta siamo entrati in una regione vulcanica piena di "fumarole", quei soffi di vapore potentissimi che rilasciano un odore che se hai fame ti viene subito voglia di uova sode 🥚🍳Il paesaggio é segnato da muschi verde elettrico, fumate bianche, sabbia scura e nuvole basse. Un Mood davvero Islandese 🟩
lo scenario si trasforma ulteriormente. Una distesa di neve e roccia in stile alta quota, anche se sono solo 1000 metri, ma in Islanda é simile ai 3000 alpini ❄️
Incontriamo prima il Háskerðingur, che mi incute subito timore perché mi sembra un fantasma (foto 7) 🏔️
E finalmente un terrazzo ci mostra l'arrivo, il lago di Alftavatn. Scendendo notiamo per la prima volta una calotta glaciale, é bellissima 🧊
Ed ecco che dopo un River crossing arriviamo al camp
Al nostro risveglio il feeling che ci aspettavamo: lo zaino era assai pesante sulla nostra schiena! Ma dopotutto é normale, ed il primo giorno é abbastanza facile in quanto si é riposati e ci si porta dietro un sacco di energia 💪
Partiamo attraversando verso Sud un importante distesa lavica, una delle tante in Islanda, ma ancora non ci siamo passati all'interno. É un'area protetta perché dove ci sono terre laviche solitamente cresce un muschio davvero raro. Poco dopo iniziamo a salire di quota, con conseguente vista sull'intera distesa lavica e anche sulla valle del Landmannalaugar 🤩
Dopo un paio di centinaia di metri di dislivello, ecco che compaiono le "montagne gialle", o almeno io le ho chiamate così. Sono delle iconiche montagne con curve smussate ed armoniose color sabbia, ma con tanti piccoli nevai che contrastano in maniera favolosa 👏
A questo punto, dopo essere salito ancora un po', lo scenario é di nuovo cambiato...
Questa volta siamo entrati in una regione vulcanica piena di "fumarole", quei soffi di vapore potentissimi che rilasciano un odore che se hai fame ti viene subito voglia di uova sode 🥚🍳Il paesaggio é segnato da muschi verde elettrico, fumate bianche, sabbia scura e nuvole basse. Un Mood davvero Islandese 🟩
lo scenario si trasforma ulteriormente. Una distesa di neve e roccia in stile alta quota, anche se sono solo 1000 metri, ma in Islanda é simile ai 3000 alpini ❄️
Incontriamo prima il Háskerðingur, che mi incute subito timore perché mi sembra un fantasma (foto 7) 🏔️
E finalmente un terrazzo ci mostra l'arrivo, il lago di Alftavatn. Scendendo notiamo per la prima volta una calotta glaciale, é bellissima 🧊
Ed ecco che dopo un River crossing arriviamo al camp
Terzo giorno, seconda tappa! 🙏
Nei pochi trekking itineranti che abbiamo fatto, abbiamo capito che la tappa più dura é la seconda. Forse perché il corpo non si é ancora abituato allo sforzo quotidiano e sta ancora ripristinando le energie spese nel primo 🤔
Partiamo da Alftavatn, salutando quel lago circondato da praterie per l'ultima volta. Ci dirigiamo verso sud. Superando una montagnetta lo scenario cambia per l'ennesima volta, portandoci sempre più vicini al ghiacciaio che abbiamo intravisto ieri 🤩
Una serie di ruscelli circondati da muschio elettrico fanno capolino di tanto in tanto, e poco dopo ci ritroviamo in quello che si rivelerà essere una gigantesca pianura infinita. @muzzimartina l'ha amata 🤣
Per percorrerla tutta occorreranno diverse ore. Una volta raggiunta la montagna che pareva terminare questa piana, eccone comparire un'altra 🤣
Pianura dopo pianura arriviamo nel campeggio dove si può spezzare la tappa in due, ma nonostante i fianchi pieni di lividi e le spalle un po' affaticate abbiamo deciso di proseguire direttamente verso Þórsmörk, e da qui ha inizio la parte faticosa della giornata...
Un bellissimo canyon proveniente dalla calotta glaciale ci ha fatto per un attimo dimenticare le nostre sofferenze 🧊🙏
Dopo molta pazienza e 33km con 1000 metri d+, iniziamo finalmente a vedere la valle di Thosmork, ma la discesa sarà ancora lunga 😍
Durante tutta la discesa abbiamo dovuto fare circa 5 River crossing (guadi), seguiranno video per i dettagli 🏞️
Arrivati ci siamo rilassati a @volcanohuts , un bellissimo campeggio con anche ristorante dove insieme a @luca_castagnaro abbiamo bevuto una meritatissima birra alla spina 🍻
In questo posto abbiamo anche conosciuto @lifethroughaminolta
Con cui condivideremo il resto del trek 👏
Nei pochi trekking itineranti che abbiamo fatto, abbiamo capito che la tappa più dura é la seconda. Forse perché il corpo non si é ancora abituato allo sforzo quotidiano e sta ancora ripristinando le energie spese nel primo 🤔
Partiamo da Alftavatn, salutando quel lago circondato da praterie per l'ultima volta. Ci dirigiamo verso sud. Superando una montagnetta lo scenario cambia per l'ennesima volta, portandoci sempre più vicini al ghiacciaio che abbiamo intravisto ieri 🤩
Una serie di ruscelli circondati da muschio elettrico fanno capolino di tanto in tanto, e poco dopo ci ritroviamo in quello che si rivelerà essere una gigantesca pianura infinita. @muzzimartina l'ha amata 🤣
Per percorrerla tutta occorreranno diverse ore. Una volta raggiunta la montagna che pareva terminare questa piana, eccone comparire un'altra 🤣
Pianura dopo pianura arriviamo nel campeggio dove si può spezzare la tappa in due, ma nonostante i fianchi pieni di lividi e le spalle un po' affaticate abbiamo deciso di proseguire direttamente verso Þórsmörk, e da qui ha inizio la parte faticosa della giornata...
Un bellissimo canyon proveniente dalla calotta glaciale ci ha fatto per un attimo dimenticare le nostre sofferenze 🧊🙏
Dopo molta pazienza e 33km con 1000 metri d+, iniziamo finalmente a vedere la valle di Thosmork, ma la discesa sarà ancora lunga 😍
Durante tutta la discesa abbiamo dovuto fare circa 5 River crossing (guadi), seguiranno video per i dettagli 🏞️
Arrivati ci siamo rilassati a @volcanohuts , un bellissimo campeggio con anche ristorante dove insieme a @luca_castagnaro abbiamo bevuto una meritatissima birra alla spina 🍻
In questo posto abbiamo anche conosciuto @lifethroughaminolta
Con cui condivideremo il resto del trek 👏
Quarto giorno: Riposo a Thosmork ⚡🏞️
Abbiamo quindi terminato il Laugavegur Trail (55km) in due giorni. La stanchezza a questo punto è alta, e decidiamo di prenderci un giorno "senza zaino" in questa splendida località. Þórsmörk è una valle molto ampia caratterizzata da una serie d grandi distese sassose dove scorrono molti fiumi provenienti dai grandi ghiacciai. Le curve che questi corsi d'acqua percorrono sono estremamente armoniose. Le montagne verdi, marroni e bianche unite ai colori del sole di mezzanotte rendono tutto molto epico, facendoci immaginare le più belle storie fantasy del grande Nord 🤩
Il nome þórsmörk significa "Foresta di Thor", ed infatti ci siamo trovati in mezzo a molti alberi, cosa che non è proprio tipica dell'Islanda, è infatti stato un po' strano 🤣
Una leggenda locale narra che la valle si sia formata in seguito ad una martellata del dio pagano dei fulmini, Thor ⚡
A cavallo dei due principali campeggi c'è una montagnetta di nome Valahnukur, dalla quale si può ammirare una panoramica mozzafiato, sulla quale siamo saliti due volte, una delle quali al tramonto 🥰
Il giorno dopo ci stava aspettando la nostra tappa finale, il Fimmvordurhalls.
L'ultima, ma una delle più dure. Il riposo è quindi necessario.
Girare senza zaino è bellissimo, e ci siamo anche concessi una bella sauna nel campeggio @volcanohuts 🧖 dove ci siamo anche goduti una meritatissima birra alla spina con @luca_castagnaro
Di tre viaggi in Islanda, non eravamo ancora stati in questo bellissimo posto.🇮🇸
Abbiamo quindi terminato il Laugavegur Trail (55km) in due giorni. La stanchezza a questo punto è alta, e decidiamo di prenderci un giorno "senza zaino" in questa splendida località. Þórsmörk è una valle molto ampia caratterizzata da una serie d grandi distese sassose dove scorrono molti fiumi provenienti dai grandi ghiacciai. Le curve che questi corsi d'acqua percorrono sono estremamente armoniose. Le montagne verdi, marroni e bianche unite ai colori del sole di mezzanotte rendono tutto molto epico, facendoci immaginare le più belle storie fantasy del grande Nord 🤩
Il nome þórsmörk significa "Foresta di Thor", ed infatti ci siamo trovati in mezzo a molti alberi, cosa che non è proprio tipica dell'Islanda, è infatti stato un po' strano 🤣
Una leggenda locale narra che la valle si sia formata in seguito ad una martellata del dio pagano dei fulmini, Thor ⚡
A cavallo dei due principali campeggi c'è una montagnetta di nome Valahnukur, dalla quale si può ammirare una panoramica mozzafiato, sulla quale siamo saliti due volte, una delle quali al tramonto 🥰
Il giorno dopo ci stava aspettando la nostra tappa finale, il Fimmvordurhalls.
L'ultima, ma una delle più dure. Il riposo è quindi necessario.
Girare senza zaino è bellissimo, e ci siamo anche concessi una bella sauna nel campeggio @volcanohuts 🧖 dove ci siamo anche goduti una meritatissima birra alla spina con @luca_castagnaro
Di tre viaggi in Islanda, non eravamo ancora stati in questo bellissimo posto.🇮🇸
Quinto giorno, ultimo dell'avventura zaino in spalla 🙏💪
Fimmvordurhalls trail. Partendo da Þórsmörk ci dirigiamo verso l'attacco del sentiero chiamato Fimmvordurhalls (Passo dei 5 ometti). Il sentiero percorre circa 30km con una breve salita ed una infinita discesa verso la cascata Skogafoss. ⛲
L'umore era altissimo, il sole splendeva e faceva pure caldino. Siamo curiosi di scavallare oltre i due grandi vulcani Eyafjallajokull e Myrdalsjokull 🌋🌋
Questo sentiero passa dalle foreste dal sapore alpino di Thorsmork, fino a raggiungere un plateau di sassi lunghissimo dal quale ci avviciniamo tanto tanto alle calotte glaciali.
Poi siamo saliti al passo, dove il terreno è diventato simile a quelli che vediamo nelle immagini della Nasa, degli altri pianeti. Siamo andati a salutare Modi e Magni, due vulcani che poco più di 10 anni fa si sono fatti sentire ☺️ (nomi collegati a leggende nordiche)
Da lì abbiamo finalmente svalicato fino ad ammirare il mare della costa sud.
Si vedeva in lontananza la spiaggia nera di Vík, da lì in poi la discesa è stata infinita, però ricca di cascate, ne abbiamo contate 23!
Queste cascate sono le stesse che poi formano Skogafoss, l'iconica cascata nella quale termina il nostro magico cammino.
Non fatico ad ammettere che in realtà Skogafoss non sia la più bella tra tutte quelle più a monte 🤣
Fimmvordurhalls trail. Partendo da Þórsmörk ci dirigiamo verso l'attacco del sentiero chiamato Fimmvordurhalls (Passo dei 5 ometti). Il sentiero percorre circa 30km con una breve salita ed una infinita discesa verso la cascata Skogafoss. ⛲
L'umore era altissimo, il sole splendeva e faceva pure caldino. Siamo curiosi di scavallare oltre i due grandi vulcani Eyafjallajokull e Myrdalsjokull 🌋🌋
Questo sentiero passa dalle foreste dal sapore alpino di Thorsmork, fino a raggiungere un plateau di sassi lunghissimo dal quale ci avviciniamo tanto tanto alle calotte glaciali.
Poi siamo saliti al passo, dove il terreno è diventato simile a quelli che vediamo nelle immagini della Nasa, degli altri pianeti. Siamo andati a salutare Modi e Magni, due vulcani che poco più di 10 anni fa si sono fatti sentire ☺️ (nomi collegati a leggende nordiche)
Da lì abbiamo finalmente svalicato fino ad ammirare il mare della costa sud.
Si vedeva in lontananza la spiaggia nera di Vík, da lì in poi la discesa è stata infinita, però ricca di cascate, ne abbiamo contate 23!
Queste cascate sono le stesse che poi formano Skogafoss, l'iconica cascata nella quale termina il nostro magico cammino.
Non fatico ad ammettere che in realtà Skogafoss non sia la più bella tra tutte quelle più a monte 🤣
E dopo tanta tanta fatica eccoci arrivati. Dove con i due amici @luca_castagnaro
E @lifethroughaminolta ci siamo goduti una bella e meritata birra finale 🍻
E @lifethroughaminolta ci siamo goduti una bella e meritata birra finale 🍻